domenica 25 gennaio 2009

Death Note


Tempo fa guardavo le copertine di questo manga sparse nella camera con un certo ribrezzo addorsso pensando che quella roba non avrebbe mai attirato la mia attenzione. Non fu così...
Dopo che mi venne narrato a grandi linee la trama del fumetto provai a leggere il primo numero e mi appassionai subito a questo ragazzo che trova nel nostro mondo un libro della morte gettato da un dio della morte che si stava annoiando. Seguendo i suoi principi, che crede essere giusti, Light Yagami comincia a giustiziare criminali. La polizia si allerta e cerca di capire chi è il fautore di questi omicidi e che sta creando lo scompiglio in tutto il mondo. Ad indagare su questo assassino che prende il nome di Kira arriva L, un personaggio che sta nell'ombra e trama e indaga contro questo criminale. La grande intelligenza di L lo porterà a comprendere quasi fin da subito che Light è il colpevole di tutte quelle morti, ma ancora non ha prove.
A complicare il tutto si mette un secondo Kira che aiuita il primo. Ma tutto questo non sfugge alla mente di L che fa di tutto per incolpare sia il primo Kira, Light, e il secondo, Misa Misa un'attrice molto giovane e bella che si innnamora follemente di Light e serve senza sosta Kira.
Ma non tutto va secondo i piani di L. Light è anch'egli un "genio" e riesce ad anticipare L in molte delle sue azioni riuscendo anche, alla fine, ad ucciderlo...
Ma la storia non si conclude così, in quanto L ha degli eredi che prenderanno il suo posto...

venerdì 23 gennaio 2009

Call of Cthulhu

Mi chiamo Melanie, ma mi faccio chiamare Mel, come mia nonna da cui ho ereditato la passione per il Bourbon.
Lavoro come segretaria al Museo di Boston, un lavoro che non proprio amo ma mi permette di mantenere i miei piccoli vizi.
Un giorno mi ritrovai a collaborare al Museo con un giovane studioso (non che io fossi vecchia), e da lì cominciò la "nostra" avventura verso la pazzia.
Io, che dovevo solo fare un' escursione fuori Boston, dopo una notte insolita e "ricorrente", mi ritrovai, con un gruppo alquanto ambiguo e sospetto, in un paesino maledetto dove l'oscurità regnava e tramava contro di noi. Tra candele nere, che bruciano nel buio più profondo, e gente "strana" e non proprio cordiale tornammo, grazie al "fato", ancora una volta al Museo; per poi essere ulteriormente guidati nel bel mezzo di un campo dove da un momento all'altro dovevamo decidere il da farsi della nostra vita.
Forse ho agito d'impulso, ma quella è la mia indole, e così tra la terra di quell'immenso campo trovai della strana polvere che , non ci pensai due volte, mi misi sugli occhi. Dopo di ciò tutta la realtà del mondo, e non solo, mi apparve davanti. Potei vedere tutta l'oscurità che aleggiava nel mondo e notai, in mezzo al campo, un immenso portale oscuro. La mia decisione fu di varcare quell'unica soglia verso l'ignoto...
Fui rimandata indietro nel tempo di 50 anni, dal 1928 al 1878.
Oggi, nel 1901, tengo in braccio la mia nipotina, che porta il mio stesso nome e che vivrà la mia stessa vita . Starà solo a lei decidere se varcare quella soglia fra 27 anni e far ricominciare tutto daccapo.

venerdì 16 gennaio 2009

Quando il treno parte non è certo che tu stia veramente partendo con lui. Il tuo corpo si muore ma dietro di te lasci delle emozioni, dei ricordi, dei pensieri che non possono seguirti perché il loro posto è nella città che stai lasciando. E non importa se è la centesima volta che stai partendo, se in quel sedile ti sei già seduta e il paesaggio non cambia se non con le stagioni, quello che senti è sempre nuovo, unico, irripetibile.
A volte non vorresti partire, vorresti poter correre in mezzo alla gente senza curarti dei loro sguardi; vorresti arrivare, ansimante, davanti al viso di quella persona e dirle un'altra volta quello che provi per lei. Vorresti poter passare un'altro attimo tra le sue braccia anche se sai che ci saranno altri momenti, altri luoghi, altri abbracci. Ma in quel momento vorresti solo scendere dal treno e rimanere nella banchina e sperare che per una volta questo sogno si avveri, mentre sotto di te le ruote del treno girano e ti portano via.
il cuore batte lento
per non riaprire le ferite

domenica 4 gennaio 2009


Il gioco dell'angelo

"il gioco dell'angelo", l'ultimo libro che mi hanno regalato. Il libro che volevo da qualche mese ma aspettavo che passasse il Natale.

Tutto comincia con la storia di un giovane uomo, Martìn David, che scrive in un giornale. Gli viene data una chance e comincia a scrivere una storia a puntate sulla rivista che si rileva essere molto popolare.
Questa popolarità si ripercuote sull'autore,e vede che i suoi colleghi gli voltano le spalle, così il direttore lo licenzia.
La sera del licenziamento gli arriva un invito per quella sera. Accetta e alla mezzanotte si ritrova in un bordello... Qualche giorno dopo decide di tornar al locale perché tutti i suoi pensieri sono rivolti alla splendida donna di quella fatidica sera, scopre che il bordello in realtà non esiste ma che, anzi, è brucato 15 anni prima... Eppure lui ha delle prove di quella sera...
Cambia lavoro e si ritrova in un'altra casa editrice che lo spreme per un racconto a puntate pubblicato a volumi con uno pseudonimo...
Ma la sua salute comincia a vacillare e con il proseguire del tempo va sempre peggio... Il medico gli dice che non ha più molto da vivere...

Ma un figura che segue Martìn fin dal suo esordio nel primo giornale gli fornirà la cura per la malattia in cambio di una sua opera...