venerdì 23 gennaio 2009

Call of Cthulhu

Mi chiamo Melanie, ma mi faccio chiamare Mel, come mia nonna da cui ho ereditato la passione per il Bourbon.
Lavoro come segretaria al Museo di Boston, un lavoro che non proprio amo ma mi permette di mantenere i miei piccoli vizi.
Un giorno mi ritrovai a collaborare al Museo con un giovane studioso (non che io fossi vecchia), e da lì cominciò la "nostra" avventura verso la pazzia.
Io, che dovevo solo fare un' escursione fuori Boston, dopo una notte insolita e "ricorrente", mi ritrovai, con un gruppo alquanto ambiguo e sospetto, in un paesino maledetto dove l'oscurità regnava e tramava contro di noi. Tra candele nere, che bruciano nel buio più profondo, e gente "strana" e non proprio cordiale tornammo, grazie al "fato", ancora una volta al Museo; per poi essere ulteriormente guidati nel bel mezzo di un campo dove da un momento all'altro dovevamo decidere il da farsi della nostra vita.
Forse ho agito d'impulso, ma quella è la mia indole, e così tra la terra di quell'immenso campo trovai della strana polvere che , non ci pensai due volte, mi misi sugli occhi. Dopo di ciò tutta la realtà del mondo, e non solo, mi apparve davanti. Potei vedere tutta l'oscurità che aleggiava nel mondo e notai, in mezzo al campo, un immenso portale oscuro. La mia decisione fu di varcare quell'unica soglia verso l'ignoto...
Fui rimandata indietro nel tempo di 50 anni, dal 1928 al 1878.
Oggi, nel 1901, tengo in braccio la mia nipotina, che porta il mio stesso nome e che vivrà la mia stessa vita . Starà solo a lei decidere se varcare quella soglia fra 27 anni e far ricominciare tutto daccapo.

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