sabato 1 ottobre 2011

Cambio vita...

Salgo sul treno e il fattorino è così gentile da accompagnarmi alla mia cuccetta, mi suggerisce inoltre di chiudermi dentro sempre, perchè non si sà mai cosa può accadere ad una giovane signora in un viaggio.Se sapesse tutto quello che mi è successo fino ad oggi...
Ho cambiato nome, ho pagato per avere dei documenti "validi" nuovi. La mia vita di prima era diventata troppo pericolosa, un esempio è stata la mia amica Kate che ormai è ricoverata in un manicomio che non ricorda neanche come si chiama. E tutto questo per quello che le è successo una notte...
Io quella notte non c'ero, ma ricordo tutto il resto, ciò che avvenne prima e dopo.
All'inizio volevamo capire chi ci mandava gli stessi fiori. Era stato carino la prima volta incontrarci con dei mazzi praticamente identici e la stessa dedica sopra, si può dire che l'incanto di essere corteggiata era svanito subito, ma la curiosità era venuta a galla subito dopo. I fiori non arrivavano mai in giorni precisi, o almeno era quello che pensavamo io e Kate. Poi dopo un pò abbiamo annotato il giorno in cui ci arrivavano i mazzi.
I giorni del mese erano le lettere di un messaggio. Abbastanza elementare in effetti.
Perdemmo le prime 4 lettere ma riuscimmo a capire comunque il messaggio. Man mano che scoprivamo ogni lettera del messaggio a me saliva un senso di angoscia, mentre Kate era sempre più curiosa di arrivare alla fine del messaggio.
Scoprimmo che si trattava di un indirizzo, una data e l'ora. La data era riferita al mese dopo.
Io e Kate litigammo, le dissi che non mi sembrava una buona idea, non sapevamo neanche chi fosse stato a mandarci quei fiori, cosa volesse da noi. Sicuramente sapeva che ci conoscevamo e che eravamo ottime amiche, ma che altro? Non sapevamo se ci stesse spiando da tempo o meno e se ci stesse solo attirando verso una trappola.
Io non volevo andarci, non mi sentivo al sicuro. Ma Kate ormai era decisa ad andare, voleva scoprire chi fosse questa persona, secondo lei non avevamo nulla da preoccuparci. "Cosa vuoi che ci succeda ancora?" aveva commentato... Così mi decisi a darle retta.
 Nel mese che ci separava da quella data cercammo di scoprire più cose possibili su questa persona. Non trovammo nulla. Chiesi per l'ultima volta a Kate di lasciare perdere e di tornare alla nostra vita ma lei non era d'accordo. Mi disse che sarebbe andata anche da sola se era necessario. Per l'ennesima volta le dissi che l'avrei accompagnata.
Quel fatidico giorno non tardò ad arrivare. Io e Kate eravamo d'accordo che ci saremmo trovate al solito bar due ore prima dell'incontro e poi ci saremmo avviate insieme.
Giunsi al bar all'ora stabilita e Kate doveva ancora arrivare, non ci feci caso, lei era sempre in ritardo. La attesi per un'ora ma lei non era ancora arrivata. Cominciavo a preoccuparmi. Dopo un'ora e mezza che la aspettavo chiesi al barista se l'aveva vista. Mi disse di no. Trascorse le due ore e poco più pensai di andarmene, di tornarmene a casa, probabilmente Kate aveva usato una volta il cervello e aveva deciso di non venire o semplicemente si era addormentata.
Mentre uscivo dal bar e guardavo il tram che arrivava e che mi avrebbe portato a casa mi incamminai verso la direzione opposta. Giunsi al luogo dell'incontro circa 10 minuti dopo.
Lo spettacolo che mi si apriva davanti era indescrivibile e orrendo: Kate sdraiata per terra completamente nuda e in un lago di sangue. Corsi a soccorrerla e comincia a gridare "Aiuto!", era ancora viva. Ma chi l'aveva ridotta così? Chi poteva averle fatto questo?
 Alcune persone sentirono le mie grida...un ambulanza arrivò poco dopo e la portò via. La polizia non mi lasciò entrare in ambulanza. Mi portarono in centrale e mi tennero lì tutta la notte chiedendomi ininterrottamente le stesse cose. Cosa ci facevo lì? Conoscevo Kate? Come facevo a sapere che era lì? Etc Etc... Mi lasciarono andare la mattina dopo.
Corsi in ospedale e mi dissero che Kate era in gravi condizioni, non potevo vederla. L'andai a trovare tutti i giorni fino a quando un giorno si svegliò. Ero così felice che finalmente si fosse svegliata! La guardai, la salutai e le chiesi come stava. Mi rispose solo con "Dove sono? Chi è lei?". Non ricordava nulla...il mondo mi crollò addosso.
Tentai più e più volte nei mesi a venire di far ricordare a Kate cosa fosse successo, ma soprattutto chi fosse lei. Dopo un mese e mezzo di riabilitazione all'ospedale venne direttamente mandata alla casa di cura perchè continuava ad avere delle crisi, incubi e spesso tentava di farsi del male da sola.
Per sei mesi ho tentato di capire cosa le fosse successo. La andavo a trovare, vedevo il suo volto senza più quella certezza e quel sorriso che aveva!
Non ci sono riuscita, ho snervato tutte e due per tutti questi mesi senza venire a capo di nulla. Non so chi ci mandava i fiori, non so perchè lei ha deciso di andarci da sola, e non so perchè l'hanno ridotta in questo stato. Non so nulla!
Ora che sono sul questo treno per l'ovest ripenso per l'ultima volta alla mia vecchia vita. Ho cambiato nome, ora mi chiamo Elizabeth, ho pagato per dei documenti falsi in modo da ricominciare una nuova vita senza che nessuno mi conosca. Sto cambiando anche luogo. Non posso più rimanere qui, mi fa troppo male. Mi sento una perdente e ormai non è più una città in cui io mi senta al sicuro.

Mentre il treno parte mi giro verso il finestrino a guardare fuori...un uomo con un mazzo di fiori è di fronte a me! Sono gli stessi fiori! Cerco di capire chi sia ma il suo volto è nascosto dal cappello, leggo solo nelle sue labbra le parole "Addio, Elizabeth!"

2 commenti:

Pier Giorgio Mariani ha detto...

clap clap :-)
Sempre brava !!

Pier

Sabry ha detto...

Superbo!!!
Domanda, come va avanti???
Mi hai trasmesso un sacco di emozioni, complimenti!!
Attendo con ansia il prossimo capitolo Nene!